Arnara è un comune della provincia di Frosinone, che sorge a 265 metri sopra il livello del mare. Dall’ultimo censimento del 2022 conta 2164 abitanti.
L’origine del nome Arnara ha tre ipotesi più accreditate; la prima vuole che il termine derivi da “arenaria”, in quanto si attesta la presenza di cave tufacee fin dal 500. Altra ipotesi più affascinante ma con meno prove tangibili, è quella che il nome derivi dall’epiteto Longobardo “Arnhari” poi latinizzato in “Arnarius”. Infine, alcuni sostengono che l’Arnara (così la chiamano gli arnaresi) debba il proprio nome all’appellativo geografico laziale “Arnaro”, che ha come significato luogo chiuso, grotta.
Difficile datare la fondazione del nucleo urbano di Arnara. Certa la presenza di piccoli insediamenti durante l’Età Romana, teoria confermata da reperti trovati sul posto. Tra le ipotesi più accreditate, l’assegnazione di questi territori fatta da Giulio Cesare ai suoi veterani, in quanto vicine all’ antica Via Flaminia (oggi Casilina). Sicura la presenza di una stazione di posta e cambio cavalli in seguito a ritrovamenti archeologici nel luogo ancora oggi denominato Colle Romano. Un nucleo urbano era certamente presente nel 536, come testimoniano le cave di tufo che furono utilizzate per la costruzione delle mura di Ceccano, su ordine di Papa Silverio. Più tarda è invece la formazione del nucleo urbano e del Castello, (struttura del castrum identificabile con i castrum Longobardi). La costruzione della prima torre del Castello, poi crollata, dai rilievi può esser fatta risalire alla presenza Longobarda del 700.
La prima menzione di Arnara risale al 1081, in una bolla di Gregorio VII che, insieme ad altri castra, la conferma appartenente a Veroli. Arnara in questa bolla compare come “Larnarium”. Successivamente viene menzionata in un’altra bolla, nel 1097. La prima menzione della Rocca di Arnara è presente in un documento dell’Archivio Centrale di Veroli del 1097. La “Cronaca di Fossanova” del 1112, fa riferimento al crollo del mastio, dovuto ad un terremoto, o in seguito agli eventi bellici che si svilupparono durante le guerre, tra il papato e il Re di Sicilia Ruggero II d’ Altavilla , per gli sconfinamenti oltre il limes di Ceprano. Sempre nella “Cronaca di Fossanova” si ha notizia nel 1165 della resistenza del Castello all’assedio messo in atto dal Re siciliano dopo la caduta di Ceccano. Sempre la “Cronaca di Fossanova” fa poi menzione di un grande incendio divampato ad Arnara nel 1167.
Altre testimonianze scritte di Arnara nella storia sono presenti nei documenti dei vasti archivi Colonna dove sono catalogati i vari testamenti della famiglia dei Conti di Ceccano, che dal 1226 fu proprietaria della Rocca. L’ultimo proprietario della Rocca appartenente a questa famiglia fu Antonio da Ceccano. Nel 1466 la Rocca passò alla famiglia Colonna fino alla soppressione dei feudi dell ‘800. Tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 la Rocca venne abbandonata, fino a divenire rifugio, durante la Seconda guerra Mondiale, per alcuni soldati di ritorno dalla Campagna di Libia. Le tracce della loro permanenza, che durò pochi mesi, sono ancora impresse sugli intonaci. Ma fu durante la Seconda guerra Mondiale che Arnara fu travolta dalla violenza bellica; i bombardamenti danneggiarono molti edifici e produssero vittime civili.